In questo capitolo extra tratto da 50 sfumature di pulito, Alessandro Mustazzolu, microbiologo e specialista nella sorveglianza microbiologica, ci guida alla scoperta di un aspetto spesso trascurato nella routine quotidiana: l’igiene degli strumenti per il trucco.
Era bella.
Bella davvero.
Eppure, io, fino a quell’istante, non l’avevo mai vista così bella,
non così, almeno.
Era bella come il primo assolo di chitarra in November Rain:
arriva quando serve,
non dice troppo,
ma lascia addosso la sensazione che da qualche parte,
qualcosa di ancora più bello dovrà accadere.
Seduto sul bordo del suo letto
la osservavo da lontano, riflessa nello specchio del bagno.
Non vedeva me,
ma io vedevo lei.
La sua mano, quasi impaziente, quasi leggera,
ticchettava il pennello a setole corte sul viso.
Un tocco sulla guancia, poi giù, fino al collo.
Pensai: “Lo sta facendo apposta!”.
Poi capii quando si mise il rimmel
e gli occhi a turno si chiusero:
quei movimenti non erano per me.
Erano automatici, erano rituali.
Una danza che la memoria delle mani conosce a occhi chiusi.
Non erano precisi, no.
Non erano un protocollo da laboratorio.
Non una ricetta.
Ma gesti antichi, impulsivi,
guidati da un istinto che conosceva i propri piccoli difetti
e li accarezzava,
li nascondeva appena.
Quanto basta, gesti
dettati dall’ora del giorno,
dal tipo di luce,
dall’umore.
Quella non era scienza.
Quella era arte.
Era pittura magica, stesa con grazia sopra un Monet.
Poi fece per riporre il pennello,
ma le sfuggì.
Cadde, roteò,
quasi volesse prolungare l’ultimo accordo.
Lei lo fermò al volo, come si ferma un ricordo che sta per scappare.
Il concerto finì lì.
Mi guardò e mi chiese:
«Sto bene così?».
Non risposi.
Non ce n’era bisogno.
La domanda era troppo stupida per meritare una risposta.
Gli accessori per il trucco, come pennelli, spugnette e beauty blender, entrano quotidianamente in contatto con numerose superfici, in particolare con la pelle del viso, diventando facilmente veicolo di contaminazione microbica.
I pennelli da trucco sporchi possono diventare, per esempio, veicolo di infezioni batteriche, causate da microrganismi come Escherichia coli o Staphylococcus aureus, che in alcuni casi possono avere conseguenze anche gravi.1
La contaminazione dei pennelli dipende da molteplici fattori: il numero di persone che li utilizzano, la composizione del pennello stesso e le abitudini igieniche dell’utente.
La disinfezione è una pratica fondamentale per garantire l’igiene degli strumenti cosmetici, in particolare nei contesti in cui vengono condivisi tra più persone.2
In ambito cosmetico, però, manca ancora una cultura strutturata della disinfezione in molti ambienti, nonostante questa sia ormai una prassi consolidata in medicina e odontoiatria. Va però fatta una distinzione importante: nell’uso domestico, se il pennello è utilizzato da una sola persona e in assenza di patologie cutanee o oculari, una corretta pulizia regolare può essere sufficiente a garantire un buon livello di sicurezza. Diverso è il discorso nei contesti professionali, lavorativi o commerciali, dove gli stessi strumenti vengono utilizzati su soggetti diversi: in questi casi la pulizia da sola potrebbe non bastare e la disinfezione diventa un processo essenziale per prevenire il rischio di trasmissione delle infezioni. In entrambi i casi, è importante adottare una metodologia corretta e scegliere di eseguire procedure di pulizia e disinfezione adeguate.
Nel mio passato da assistente fotografo, ho avuto la possibilità di osservare centinaia di make-up artist lavorare a ritmi sostenuti, e ognuno di loro aveva la propria procedura per pulire e “sanificare” i pennelli: chi con la benzina rettificata, chi con la trielina, chi con solventi come l’Avio e, naturalmente, chi con l’immancabile alcol etilico puro. Ebbene, nessuno di questi, a parte l’alcol, è un disinfettante vero e proprio, e se avete letto il capitolo dedicato ai disinfettanti, sapete il perché. Avrete ormai anche capito leggendo i paragrafi dedicati alla pulizia del bagno, perché l’alcol puro sia un disinfettante blando e perché sia necessario diluirlo per aumentarne l’efficacia, così come saprete che contro alcuni tipi di virus può risultare del tutto inefficace.
E quindi?
Cerchiamo di capire come pulire bene i pennelli e come disinfettarli, qualora ce ne fosse un reale motivo, tenendo sempre presente che la disinfezione, per un prodotto così delicato come un pennello, è sempre un compromesso tra l’efficacia nel ridurre la carica microbica e il rischio di danneggiare lo strumento stesso.
Pulizia ordinaria3
- Lavare le mani con acqua e sapone.
- Sciacquare le punte dei pennelli sotto acqua tiepida corrente per rimuovere i residui di trucco, evitando di immergere l’intera testa del pennello, così da non compromettere la colla che unisce le setole al manico.
- Riempire una ciotola con acqua tiepida e aggiungere un cucchiaio di shampoo delicato.
- Immergere la punta di ogni pennello nella ciotola e muoverla delicatamente in cerchio. Per migliorare il processo di pulizia, massaggiare la punta del pennello anche nel palmo della mano.
- Risciacquare le punte dei pennelli sotto acqua corrente.
- Ripetere il lavaggio e il risciacquo fino a quando l’acqua non risulterà limpida e priva di residui di trucco.
- Tamponare delicatamente le setole con un foglio di carta assorbente pulito per eliminare l’umidità in eccesso.
- Disporre i pennelli in orizzontale su un asciugamano, con le punte sporgenti oltre il bordo del piano d’appoggio, per favorire una corretta asciugatura.
(!) Evitare di asciugare i pennelli in verticale (a testa in su) all’interno di un contenitore: in questo modo, infatti, l’acqua potrebbe scendere lungo il manico e danneggiare la colla che tiene unite le setole. Anche l’asciugatura in verticale al contrario (a testa in giù) non è una buona idea: oltre a non essere efficace in termini di asciugatura, rischia di compromettere la forma delle setole.
Disinfezione
- Ripetere tutti i passaggi della pulizia ordinaria fino al punto 6.
- Riempire una ciotola con un sanificante reperibile in commercio a base di alcol al 70% e perossido di idrogeno.
- Immergere il pennello fino a metà della lunghezza delle setole.
- Lasciare il pennello in immersione per circa un minuto.
- Ripetere tutti i passaggi della pulizia ordinaria.
(!) Non utilizzare il pennello ancora intriso della soluzione sanificante direttamente sulla pelle. Assicurarsi di avere completato correttamente il passaggio numero 5 prima dell’applicazione.
- https://www.aad.org/public/everyday-care/skin-care-secrets/routine/clean-your-makeup-brushes
- Załęcki P, Twardowska J, Nowicka D, Andrzejewski W. Effectiveness of the Disinfection of Reusable Make-Up Applicators-Initial Experiences. J Cosmet Sci. 2021 Mar-Apr;72(2):163-171. PMID: 35361322.
- https://www.aad.org/public/everyday-care/skin-care-secrets... op. cit.
A cura di Alessandro Mustazzolu
50 sfumature di pulito di Alessandro Mustazzolu
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Alessandro Mustazzolu
Alessandro Mustazzolu «Sono un microbiologo, insomma un biologo che studia i microbi e in particolare un micobatteriologo, ovvero un biologo specializzato in microbiologia e virologia, che per molto tempo si è …